Il Blog dello Studio Odontoiatrico Tomà della Dottoressa Francesca Persico nasce con l’intento di aggiornare i pazienti su argomenti come implantologia, parodontite, ortodonzia devitalizzazioni e tanto altro.

In questo primo articolo della Dottoressa Francesca Persico parleremo delle “basi” dell’igiene dentale: “Come lavare i denti”

Come lavare i denti

Prima che il dentista spieghi quali sono le corrette manovre di spazzolamento dei denti, è bene precisare che – come vedremo – questa serie di operazioni è fondamentale per la prevenzione delle malattie della bocca e dei denti stessi.

L’importanza di rimuovere il meglio possibile la placca dentale (non illudiamoci che si riesca a rimuoverla davvero completamente), sta nel fatto che la placca stessa è la causa principale delle malattie prevalenti che colpiscono la bocca, i denti e le gengive.

Infatti, la carie e la malattia paradontale o parodontite o periodontite (che un tempo veniva chiamata piorrea, confondendo un sintomo con la malattia), sono causate principalmente dalla placca batterica.

Esistono anche altre concause o cofattori, che possono favorire l’insorgenza di queste malattie (ambientali, ereditari, genetici, familiari, costituzionali, etc.), ma sta di fatto che senza placca batterica non ci sarebbe né carie né parodontite (nella maggior parte dei casi).

La placca batterica è un miscuglio, molto adesivo sui denti e anche sulle mucose, di microrganismi (soprattutto batteri, ma possono anche esserci virus e funghi), che, peraltro sono usualmente normali abitatori della nostra bocca, i quali, in certe condizioni favorevoli – tra cui la cattiva igiene orale – si moltiplicano e si aggregano, con la partecipazione di sostanze secrete con la nostra saliva (mucopolisaccaridi e sali di calcio e magnesio), si incollano a strati sui denti, sulle gengive e sulle mucose e diventano aggressivi per i tessuti sottostanti.

Per questo motivo è di fondamentale importanza non limitarsi a spazzolare i denti. Lo spazzolamento deve coinvolgere anche le gengive e la lingua.

La carie inizia a formarsi quando i batteri, che si nutrono dei residui alimentari non rimossi (soprattutto se ricchi di zucchero) iniziano, nel volgere di pochi minuti, delle trasformazioni chimiche che comportano la formazione di sostanze, tra cui l’acido lattico, che provocano la demineralizzazione e la decalcificazione dello smalto, che inizia a sfaldarsi e a disgregarsi, con formazione, prima, di micro cavità, e poi di cavità cariose sempre più grandi, fino a quando il dente non diventa sensibile e/o dolente al caldo e al freddo o nella masticazione.

Nella malattia parodontale, i batteri, che si accumulano soprattutto negli spazi tra un dente e l’altro (spazi interdentali) e nel solco tra dente e gengiva (i dentisti chiamano “tasche” i solchi malati), con un meccanismo pressoché simile, provocano l’infiammazione gengivale, che per lungo tempo può rimanere asintomatica, e che infine produce (con l’innesco anche di fenomeni immunitari ed autoimmunitari) danni sia al legamento parodontale (i tessuti che collegano il dente all’osso alveolare nel quale sono inseriti) sia allo stesso osso mascellare e mandibolare.

Per quanto riguarda i tempi necessari di spazzolamento dei denti, per avere un’igiene orale sufficiente, l’A.D.A. (Associazione Dentisti Americani) ha pubblicato varie raccomandazioni nelle quali sono suggeriti almeno due minuti di tempo per lo spazzolamento, da farsi almeno due volte al giorno.

Con uno spazzolino adeguato (di media durezza e con setole artificiali) e con poco dentifricio (l’azione pulente è quella meccanica con lo spazzolino, mentre il dentifricio ha una blanda azione emolliente e “scivolante”), stando in posizione eretta, possibilmente davanti a un lavandino (poi servirà l’acqua per sciacquarsi) e davanti a uno specchio (per controllare le manovre), si deve tenere il braccio in posizione orizzontale e con un movimento di rotazione dell’avambraccio, muovere lo spazzolino con una rotazione alto-basso per l’arcata superiore e basso-alto per l’arcata inferiore.

Con le setole appoggiate sulla gengiva, bisogna eseguire la rotazione con trascinamento delle setole dalla gengiva verso il dente (alcuni dentisti dicono dal rosso al bianco), ripetendo l’operazione su ogni dente o gruppo di denti.

Lo stesso movimento deve essere ripetuto anche sulle superfici interne (dal lato del palato e della lingua), sia sui denti davanti (incisivi e canini) sia sui denti laterali (premolari e molari).
La parte masticante (occlusale) deve essere pulita sia con movimenti avanti e indietro sia con movimenti rotatori orizzontali, in modo da pulire bene i solchi occlusali presenti tra le cuspidi (le punte masticanti) dei denti.

Queste manovre, per essere ben eseguite ed efficaci, richiedono dai due ai quattro minuti. Solo con l’esperienza si riesce a fare una buona pulizia in soli due minuti.

In verità, bisogna dire che la descrizione scritta dei movimenti per pulire i denti appare più complicata e farraginosa di quanto sia nella realtà.

Il Vostro dentista saprà spiegarlo in modo molto più semplice con una prova pratica.

Queste manovre devono essere eseguite nel modo più efficace per pulire al meglio le cinque superfici di ogni dente e tutte le superfici accessibili delle gengive.

Questa detersione dovrebbe essere eseguita dopo ogni pasto o almeno mattina e sera.
Soprattutto la sera, prima di coricarsi, è importante effettuare la migliore detersione possibile.

Di notte l’azione di autodetersione della lingua e della saliva si riduce di molto ed i batteri hanno più tempo e più modo per moltiplicarsi e per aggredire lo smalto dei denti.

Durante lo spazzolamento dei denti è bene effettuare molti sciacqui energici con acqua non fredda e con un collutorio, per allontanare i detriti e gli ammassi di batteri rimossi.